SANTISSIMA TRINITA’

Ogni anno che si celebra la festa della SS. Trinità mi ritrovo a vivere sempre un dualismo.
Da una parte la meraviglia difronte a questo grande mistero di Dio-Amore che non può che essere  Uno e Trino in quanto non c’è amore senza relazione.
Dall’altra la domanda: “Ma cosa c’entro io con la Trinità ?” 

La liturgia della parola che siamo invitati a meditare credo che  riesca a dare  una risposta.  La  prima lettura dal  libro dell’Esodo ci mostra l’immagine di Mosè che, dopo il tradimento del popolo, prende le tavole della legge e risale sul monte aspettandosi un rimprovero o una punizione da parte di Dio, invece il Signore passa davanti proclamando: 
Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira ricco di amore e di fedeltà”.

Dio non costringe ad amare, ma Lui si mostra misericordioso, ama all’infinito, ama per primo. A questo Amore possiamo rispondere solo per amore, liberamente, non per costrizione. 

“Qual’ è la strada per entrare in questa relazione?”

Il vangelo di Giovanni proclama: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”. 
Ecco cosa c’entro io con la Trinità: “ne faccio parte” Credo in Gesù nella consapevolezza che il cristiano non è colui che ama Dio ma è colui  che crede che Dio lo ama. Dio ha pronunciato il suo “” al mondo, prima che il mondo dicesse “sì” a Lui.

La strofa di un canto popolare dedicato alla SS. Trinità mi ricorda quanto questa festa mi appartiene:

Tutto il mondo annuncia te:
tu lo hai fatto come un segno.
Ogni uomo porta in sé
il sigillo del tuo regno.