SI PUÒ FARE: EDUCATORI 3.0

“Se fosse possibile dire saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a domani, credo che tutti accetteremmo di farlo. Ma non è possibile. Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso. Si tratta di vivere il tempo che ci è dato vivere con tutte le sue difficoltà.” (Aldo Moro, 1978)

Queste parole di qualche anno fa ma che suonano così attuali sono, nello stesso tempo, un po’ scomode e molto di ispirazione.

Sì, siamo chiamati a vivere questo tempo, non ad adattarci ma a inventare strade nuove.

Quante volte in questi mesi abbiamo iniziato una chiamata col gruppo educatori, col consiglio, o un messaggio indirizzato ai genitori o ai ragazzi con la parola PURTROPPO: “Purtroppo quest’anno va così”; “Purtroppo da noi non funziona questa modalità”; “Purtroppo il nostro parroco è un po’ restio”. Bene! Adesso, però, proviamo a cambiare prospettiva (e parole). Facciamo in modo che questo sia l’anno delle opportunità, l’anno delle novità e della perseveranza, l’anno dei SOGNI.

Non è facile, non c’è dubbio, anche noi che vi scriviamo abbiamo avuto e abbiamo molte difficoltà, pratiche e non solo; ogni parrocchia si scontra/incontra con la propria realtà, ogni gruppo ha le sue caratteristiche. Spesso si fanno tanti tentativi ma nessuno sembra andare a buon fine.

Ma non è questo il momento di scoraggiarsi, c’è sempre un buon motivo per fare quell’ultimo esperimento, e mai senza prima averci pregato su! I ragazzi hanno bisogno di quell’appartenenza stabile al gruppo di AC, di quel sentirsi pensati che noi possiamo e dobbiamo dargli, e, sicuramente, loro ci sentono vicini anche in quei nostri mille tentativi apparentemente disastrosi.

Sperando di avervi iniettato una discreta dose del nostro vaccino, quello fatto di speranza, vi portiamo qualche suggerimento pratico che possa esservi utile nel proporre o continuare a proporre incontri e attività non in presenza ai vostri/nostri bambini e ragazzi!

IL DECALOGO DELL’EDUCATORE 3.0

  1. Assecondare le esigenze del gruppo (videochiamata o condivisione materiali online)
  2. Presentare la struttura dell’incontro all’inizio
  3. Incontri online brevi (30-45 minuti) differenziando i momenti
  4. Essere sorridenti e accogliere ogni ragazzo chiamandolo per nome
  5. Prediligere il canale visivo (immagini, video) come supporto durante l’incontro
  6. favorire la partecipazione dei ragazzi attraverso domande mirate (cercando di far rispondere tutti)
  7. Non dimenticare la preghiera
  8. Creare momenti di condivisione con i ragazzi individualmente (anche durante la settimana). Ricordiamo che siamo i loro educatori quindi persone, si umane, ma sempre presenti nelle loro vite 
  9. Chiudere l’attività online, oltre che con la consueta preghiera, con un momento ludico per lasciare un ricordo positivo
  10. Non sottovalutare le competenze dei ragazzi più grandi, anche per farsi aiutare 

Ci sarebbe, forse, ancora molto da dire.

L’undicesimo “comandamento” dell’educatore 3.0 non è un vero e proprio consiglio, vuole essere più che altro un punto di partenza per questa nostra nuova avventura (nuova per tutti)…

Allora che dire?! O meglio, che scrivere?! Senza dubbio il consiglio numero uno è quello di appoggiarsi a piattaforme ed applicazioni già predisposte e strutturate per questo tipo di comunicazione: Google meet, ad esempio, o Skype, o Zoom, o Jit.si meet… Ce ne sono senza dubbio molte altre! 

Ma, come sappiamo, nelle questioni educative più che nelle altre, spesso ciò che conta non è la tecnica o il tecnicismo, o almeno non solo. E’ importante metterci il cuore, la testa e la faccia. 

Allora, largo anche ad altre applicazioni che ci possono guidare, supportare, aiutare, ma largo anche alla nostra fantasia, alla nostra capacità di accompagnare i ragazzi e i bambini, le ragazze e le bambine, alla voglia che abbiamo di conoscerli e ascoltarli. 

Quello che segue è un elenco, che siamo sicuri ci potreste aiutare ad arricchire, di siti, applicazioni e giochi che noi abbiamo sperimentato in prima persona. 

Ma, ricordando sempre che “l’educazione è cosa del cuore” (Don Bosco), nessun gioco e nessuna applicazione potrà sostituirsi alla nostra presenza amorevole, attenta e interessata. 

Ecco alcuni link utili da scoprire:

skribbl.io 

it.padlet.com

Jamboard e altre app del mondo di Google

coggle.it

E qui vi riportiamo un paio di giochi che possono essere fatti in videochiamata che abbiamo sperimentato noi nei nostri gruppi…

  1. Gioco di memoria

Consiste nel ricordarsi più parole dell’avversario o degli avversari se si è in tanti. Il primo giocatore inizia dicendo una parola che inizia con la lettera A, il secondo segue ripetendo la parola ed aggiungendo una parola che inizia con la lettera B e così via. Non vale ovviamente trascrivere le parole di nascosto su di un foglio di carta.

  1. Parole sorelle

A turno, una persona pensa a 6 parole che hanno un collegamento fra di loro. Ne rivela ai concorrenti soltanto 5: quella manca dovrà essere trovata dai giocatori e scritta su un foglio. Terminato il tempo a disposizione, ognuno dice la propria soluzione.

Vi auguriamo un Santo Natale!

Un abbraccio fortissimo, l’Équipe ACR.